lunedì 7 maggio 2012

NUOVI ORIENTAMENTI NELL'UTILIZZO DEI TUTORI

COMPARAZIONE TRA TUTORE ORTOPEDICO TRADIZIONALE E TUTORE IN FIO DI CARBONIO CON TAPING INTEGRATO 
4 crediti ECM - corso gratuito 
 Docente: Roberto Bergamo 

Bologna - EXPOSANITA' 17 maggio 2012 
Quartiere fieristico - sala Allegretto - Centro servizi Blocco C

Programma: 

  • concetto di tutore riabilitativo e comparazione con il concetto di tutore/ortesi ortopedico 
  • caratteristiche biologiche dei tessuti in fibra di carbonio e loro applicazioni in riabilitazione 
  • caratteristiche biomeccaniche del bendaggio funzionale e sua applicazione nei processi riabilitativi 
  • tutori riabilitativi in fibra di carbonio: caratteristiche biomeccaniche e biologiche / applicazione dei tutori riabilitativi in fibra di carbonio nelle principali patologie ortopediche, traumatologiche e riabilitative di caviglia, ginocchio e gomito / interazioni con le ortesi ortopediche 
  • questionario 


 Per informazioni: info@tenortho.com

sabato 19 novembre 2011

Ma in quante Italie viviamo?

Cito la notizia pubblicata dal Collega e amico Gianluca Salernitano. Sono felice e soddisfatto della notizia, soprattutto per i colleghi dell'Emilia-Romagna. Ma la domanda è d'obbligo dato che in Piemonte non è così. In quante Italie così diverse viviamo, soprattutto nell'anno del 150enario?


"In collaborazione con AIFI ER e grazie al lavoro dei funzionari della Direzione Regionale Sanità e Politiche Sociali, la Regione Emilia Romagna emana una nuova direttiva per le Aziende USL e per i Carabinieri del NAS.
In sostanza, chiarisce che per i fisioterapisti non è necessaria alcuna autorizzazione per esercitare l'attività libera professionale nel proprio studio, senza alcuna necessità di prescrizione medica, utilizzando le apparecchiature elettromedicali di competenza, fatta eccezione per laser e onde d'urto."

domenica 13 novembre 2011


Gramellini...sempre grande....

Se penso a un’Italia senza B, immagino un brigadiere che si addormenta mentre intercetta le telefonate fra il professor Monti e Mario Draghi. Oh, mica voglio un’Italia di banchieri. Ma un po’ grigia e barbosa, sì. Non moralista, morale. Che per qualche tempo si metta a dieta di barzellette, volgarità, ostentazioni d’ignoranza. Dove l’ottimismo non sia la premessa di una truffa, ma la conseguenza di uno sforzo comune. Un’Italia solare, anche nell’energia. Con meno politici e più politica. Meno discorsi da bar e più coerenza fra parole e gesti. Una democrazia sana e contenta di sé, che la smetta di prendere sbandate per gli uomini della provvidenza e si ricordi di essere viva ogni giorno e non solo una volta ogni cinque anni per mettere una crocetta su una scheda compilata da altri. Un’Italia di politici che non parlano di magistrati, ma coi magistrati (se imputati). E di magistrati che parlano con le sentenze e non nei congressi di partito. Di federalisti che non fanno rima con razzisti. Un Paese allegro e però serio. Capace di esportare non solo prodotti belli, ma belle figure. Vorrei essere governato da persone migliori di me. Che non facciano le corna, non giurino sulle zucche e si sfilino un paio di chili dalla pancia, prima di far tirare la cinghia a noi, ripristinando il principio che chi sta in alto deve dare il buon esempio.

domenica 23 ottobre 2011

La crisi secondo EINSTEIN

La crisi secondo Albert Einstein

Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta
progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere 'superato'.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non c'è merito. E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla."
Albert Einstein